Il Partito Comunista Cinese è ingiusto ad eliminare tutte le religioni; perseguita i cristiani in patria e all’estero. I cristiani costretti a fuggire all’estero dovrebbero ricevere asilo politico.

Il Cristianesimo e Cattolicesimo in Cina sono stati soggetti a repressione indiscriminata e persecuzione da parte del Partito Comunista Cinese, che ha forzato i cristiani ad aderire alla Chiesa delle Tre Autonomie, che raggruppa le diverse chiese cristiane sotto il controllo ufficiale. Tutti i movimenti che non aderiscono e che non sono sotto il controllo statale sono etichettati come “culti proibiti”, persino le loro bibbie sono definite “libri proibiti”.  Il Partito Comunista Cinese, da quando ha preso il potere nel 1949, dichiara al mondo di rispettare la libertà di credo e religione, anche firmando diversi accordi delle Nazioni Unite; all’interno del paese, però, opprime e perseguita diverse confessioni religiose. La politica interna del Partito consiste nella completa eliminazione ed eradicazione di tutte le religioni, al fine di far diventare la Cina una nazione atea per assicurare la dittatura permanente del PCC. Molte Chiese domestiche, formate da piccoli gruppi di credenti che si riuniscono clandestinamente, sono state forzosamente rese illegali; un numero grandissimo di cristiani è stato arrestato e imprigionato, torturato e condannato ai lavori forzati; a causa di questo, decine di migliaia di cristiani sono stati di fatto assassinati dal PCC.

Il presidente cinese Xi Jinping, dal momento in cui è salito al potere, ha continuato a promuovere con forza la sinizzazione del cristianesimo, con lo scopo di far sì che il popolo cinese creda solo nel PCC.  Infatti continua ad ordinare la demolizione delle chiese e impedisce l’esibizione della croce, la diffusione delle diverse credenze.  Anche la Chiesa delle Tre Autonomie è demolita dalla polizia armata che segue l’istruzione del presidente Xi.  I cristiani non possono esercitare le loro normali attività, in quanto sono bandite, non hanno un luogo per le attività religiose e i fedeli possono continuare a credere solo individualmente nel loro cuore; lo scopo del PCC è di estirpare la religione (Chinese Police Dynamite Christian Megachurch: https://www.nytimes.com/2018/01/12/world/asia/china-church-dynamite.html).

All’inizio del 2017 il governo del PCC ha ordinato di lanciare l’ “Operazione speciale di censimento familiare” aumentando il raggio della sua persecuzione. Il 14 gennaio 2017 Zhou Qiang, presidente della Corte Suprema del Popolo cinese, ha parlato del bisogno di rafforzare il contrasto ai “culti malvagi” durante il Forum sulla giustizia della Corte Suprema del Popolo, chiedendo di aumentare gli sforzi contro la Chiesa di Dio Onnipotente, cioè i cristiani delle chiese domestiche. Il governo del PCC ha lanciato un estensivo sondaggio dei nuclei familiari in tutta la Cina continentale chiamato “Operazione porta a porta”, bussando a ogni porta delle case e delle famiglie per scovare i membri dei cosiddetti “culti malvagi” e conducendo un’ispezione a tappeto.

In base alle statistiche ancora incomplete, dall’inizio del 2017 al 30 settembre dello stesso anno come minimo 3.362 cristiani della Chiesa di Dio Onnipotente sono stati soggetti a persecuzione da parte del Partito comunista cinese nelle 32 province, regioni autonome e municipalità della Cina continentale: a 2.122 persone è stata messa la casa sotto sorveglianza, sono state registrate le informazioni personali, sono stati forzati a scrivere “lettere di intenzioni”, fotografati, registrati a video,  prese le  impronte digitali, prelevati campioni di sangue e di capelli; a 204 persone è stata perquisita illegalmente l’abitazione; 1.036 persone arrestate illegalmente. Dalle statistiche di coloro che sono stati arrestati quell’anno si è appreso che 57 persone sono state fermate e arrestate temporaneamente dalla polizia, 25 persone torturate, 12 persone indottrinate forzatamente e infine 592 sono state detenute per breve o lungo periodo.

Alcuni cristiani della Chiesa di Dio Onnipotente sono stati costretti a scappare dalla Cina; il Partito allora allunga le sue mani per continuare la persecuzione e gli arresti anche all’estero.

Il 16 giugno 2014 l’Ufficio centrale per la prevenzione e la gestione delle questioni religiose (chiamato “ufficio 610”) del governo del Partito Comunista Cinese ha organizzato una teleconferenza nazionale sulla necessità di tenere sotto controllo la Chiesa di Dio Onnipotente. Alla conferenza si è detto che in tutte le località estere in cui si trovano cinesi si devono fare sforzi per costruire forze segrete, migliorando continuamente l’intelligence e le capacità operative all’estero, in particolare per investigare la Chiesa di Dio Onnipotente in Corea del Sud, Hong Kong, Taiwan e così via.

Un cristiano della Chiesa di Dio Onnipotente, Li Zhenyuan, dopo essere tornato dalla Corea del Sud a Yanji in Cina, è stato arrestato dalla polizia. La polizia ha fatto vedere a Li dei film prodotti da membri della Chiesa di Dio Onnipotente rifugiati in Corea del Sud e ha obbligato Li Zhenyuan a identificare le immagini degli officianti e dei partecipanti presenti nei filmati. Dopo averlo torturato crudelmente per sei giorni e sei notti, la polizia del PCC lo ha anche minacciato di fare del male ai membri della sua famiglia e lo ha forzato ad andare nuovamente in Corea del Sud come informatore sotto copertura, per fornire una lista di nomi, numero di membri, informazioni sulla Chiesa e le risorse finanziarie del livello più alto di leadership della Chiesa di Dio Onnipotente in Sud Corea. Li Zhenyuan è stato costretto ad accettare la richiesta del PCC e ha sfruttato l’opportunità di ritornare in Corea come unica chance per scappare dal governo.

Intorno al giugno 2015, l’ufficio 610 del partito ha chiesto a tutte le località estere di fare investigazioni sui membri della Chiesa di Dio Onnipotente che avevano lasciato il paese (anche quelli che avevano lasciato il paese prima del 1999), tramite investigazioni online e ricerche sul posto, con la volontà di prendere in mano la situazione in modo accurato e sostanzioso. Le informazioni includevano le attività portate avanti all’estero, le attività lavorative dei parenti in Cina e così via. Le analisi delle valutazioni venivano condotte su tutti i membri all’estero con legami con la Cina, piani di lavoro speciali erano formulati uno dopo l’altro

(Documenti del PCC su “Due indagini, un progetto”: http://hrwf.eu/china-church-of-almighty-god-members-fatally-tortured-while-in-custody/).

Il governo del PCC continua tuttora ad aumentare l’estensione delle sue operazioni di cattura e persecuzione dei cristiani arrivando anche in paesi stranieri, rafforzando il lavoro di quello che viene chiamato “Fronte Unito all’Estero”, che si occupa di perseguitare la Chiesa di Dio Onnipotente in altri paesi. Per fare propaganda contro la Chiesa di Dio Onnipotente all’estero, il governo del PCC diffama, attacca e discredita la Chiesa, istiga le masse ignoranti a indignarsi e opporsi alla Chiesa di Dio Onnipotente e prova a restringere ulteriormente lo spazio di sopravvivenza dei cristiani in altri paesi, per forzarli in questo modo a tornare a casa e continuare a sopportare le persecuzioni.

Nel 2004 l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha pubblicato le linee guida per i rifugiati per motivi religiosi. Queste linee guida chiariscono che tutte le religioni, anche quelle nuove e non tradizionali, hanno diritto alla stessa protezione delle religioni principali e che la “persecuzione” dovrebbe essere interpretata in senso lato. La Chiesa di Dio Onnipotente soddisfa queste condizioni. È diventata una responsabilità e un obbligo innegabili di ogni paese democratico proteggere questa parte di cristiani che sono fuggiti all’estero. Quindi sollecitiamo le autorità dell’Occidente a concedere loro asilo politico.

Cheng