FUTURO ECONOMISTA, AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ

Mamut ha 26 anni e viene da Wellingara, in Gambia. Al momento studia economia a Pisa.  Vuole mettere a frutto le opportunità avute grazie al Sostegno a distanza di Energia. Il suo obiettivo è mettersi al servizio dei più giovani per contribuire allo sviluppo dell’Africa.

Come sei entrato in contatto con Energia per i diritti umani?
Era il 2005, avevo 12 anni, ho conosciuto Energia grazie a Biran Touray, l’attuale presidente di Energy for Human Rights The Gambia. Ho così avuto modo di incontrare il presidente di Energia Marco Inglessis ed altri volontari in visita in Gambia. In quella occasione mi è stata offerta l’opportunità di essere sostenuto a distanza.

Che ruolo ha avuto il sostegno a distanza di Energia nella tua infanzia e adolescenza?
È stato fondamentale. Tutti i bambini in Gambia aspirano ad avere una buona istruzione e io non facevo eccezione. Energia ha provveduto in primo luogo a fornirmi tutto il materiale scolastico necessario alle elementari. Proseguire gli studi sarebbe stato per me un problema a causa delle difficoltà economiche della mia famiglia. Nonostante la ferma volontà dei miei genitori di farmi andare a scuola, la situazione finanziaria sarebbe stata un grande ostacolo. L’intervento di Energia per pagare le rette della scuola media è stato dunque decisivo. Ho poi avuto modo di frequentare il liceo al “The Gambia College”, grazie ad una borsa di studio del governo. In quel periodo il sostegno a distanza mi ha garantito il materiale necessario, e nello specifico anche un computer portatile. Durante il corso di laurea triennale in economia alla “University of The Gambia”, Energia ha finanziato il pagamento delle tasse universitarie, permettendomi di laurearmi nel 2018.

Come si è sviluppato il rapporto con il tuo sostenitore italiano?
Siamo rimasto in contatto tramite lettera durante la mia adolescenza e poi grazie a Whatsapp negli ultimi anni. Quando i volontari di Energia venivano a trovarmi in Gambia mi portavano sempre notizie sui miei sostenitori e i loro saluti. In questi anni ho dunque avuto modo di ringraziarli per la loro generosità.

Cosa pensi del modello di sostegno a distanza?
È una modalità molto utile per aiutare i bambini e io ne sono testimone. Sono consapevole di quanto questo supporto dall’infanzia all’università abbia avuto un impatto positivo sulla mia vita. A prescindere dal luogo di attuazione, che sia Africa, Asia o Sud America, è importante garantire ai bambini una buona nutrizione, l’assistenza sanitaria e l’istruzione. Quelli che oggi sono bambini, tra qualche decennio saranno leader, hanno un enorme potenziale. Aiutarli a realizzare i loro sogni vuol dire contribuire allo sviluppo dell’umanità nel suo complesso.

Ora vivi in Italia. Come sei riuscito ad arrivare? Cosa stai facendo? Ti trovi bene qui?
Si, vivo a Pisa, in Toscana. Frequento il corso di laurea magistrale in economia all’Università di Pisa e la Scuola di studi avanzati del Sant’Anna. Sono arrivato nel mese di settembre 2019 e ho appena terminato il mio primo anno accademico. Per arrivare ho seguito le varie procedure burocratiche con l’università e l’ambasciata italiana e non è stato facile. Sono stato fortunato e ho ricevuto un visto per venire a studiare qui, a differenza di molti miei connazionali che non hanno ottenuto l’autorizzazione, nonostante fossero altrettanto meritevoli. Ora mi trovo molto bene, il corso di laurea è molto interessante e utile per il mio percorso di crescita personale.

Che progetti hai per il futuro?
Dopo aver finito gli studi vorrei tornare in Gambia per lavorare al ministero dell’economia. Intendo essere protagonista di un cambiamento positivo per il mio Paese e più in generale il Continente africano. Allo stesso tempo voglio mettere a frutto il sostegno che ho ricevuto per sviluppare i diritti dell’infanzia in Gambia nell’ambito del Movimento Umanista.