Eccoci rientrat3, da pochi giorni, dall’ultimo viaggio in Senegal e Gambia. Moltissime le cose fatte, i villaggi e le città visitati, gli incontri, le riunioni, i momenti di ascolto. Siamo tornat3 arricchit3, pien3 di colori nel cuore, con domande, sfide e entusiasmo da condividere!

Da Pikine (periferia di Dakar), dove abbiamo sostato fino al 1 marzo, ci siamo moss3 verso le regioni di Thies e di Kaolack (Senegal), per poi scendere a sud, in Gambia, e risalire nuovamente al punto di partenza.

Buona parte dell’itinerario è stato dedicato al progetto di sicurezza alimentare in avvio a breve nei villaggi di Sossop, Tattaguine, Ndiadiane e Bandolou: iniziare a individuare le figure di riferimento, confrontarsi con le comunità, capire assieme i punti di forza e le criticità del piano, sono stati il focus della missione. La pianificazione delle attività con le ragazze in servizio civile e i volontari e le volontarie di EDH Senegal e EHR Gambia hanno poi costellato l’intero tragitto.

Nel frattempo sono proseguiti il monitoraggio e l’affiancamento alle donne del gruppo di Keur Marietou, per continuare ad appoggiare nel modo migliore le loro opere di microcredito come la produzione di assorbenti lavabili. E siamo stat3 due volte a Yeumbel, non solo per la festa di carnevale, ma anche per vedere a che punto sono i lavori di ristrutturazione della materna “Les Petits Polyglottes”, finanziati dai fondi Otto per Mille Valdese.

Assieme alle ragazze SCU di istruzione abbiamo acquistato, e consegnato, il materiale didattico alle scuole materne rurali, grazie al bando della Fondazione Prosolidar. E sono state definite le ultime questioni inerenti la campagna “Sorrisi”, in corso questa settimana.

Da segnalare, inoltre, il Primo Forum Umanista in Gambia: si è discusso di sport, educazione, salute, sicurezza, ambiente e agricoltura. Quest’ultimo è stato sentito e partecipato; un passo verso una nuova consapevolezza e condivisione.

Il viaggio si è concluso con un sopralluogo a Malika: le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici di Mbeubeuss, l’inquinamento diffuso, gli sforzi delle associazioni locali per istruire e curare chi della discarica vive, sono stati uno stimolo per accelerare ancora di più i tempi per il progetto di Keur Askanwi, il nostro centro polifunzionale che sorgerà nel quartiere.