-Il primo figlio di Energia per i diritti umani-


Oumar Khassimou Dia oggi è vicepresidente di Énergie pour les droits de l’homme Sénégal e collaboratore di Energia per i diritti umani. È un attore fondamentale per lo sviluppo delle periferie di Dakar, grazie ad un impegno che rende possibile questo ponte tra Italia e Senegal.
Da bambino Oumar ha beneficiato del progetto SAD (Sostegno a Distanza) promosso da Energia. Ecco una breve intervista per conoscere la sua storia.

Come hai conosciuto Energia per i diritti umani?
L’ho conosciuta a sette anni perché i volontari italiani sono venuti in Senegal per collaborare con mia madre. All’epoca stava nascendo l’associazione partner locale Énergie pour les droits de l’homme Sénégal, di cui mia madre divenne una coordinatrice. Questa organizzazione è dunque nata davanti ai miei occhi e, in un certo senso, siamo cresciuti insieme.

Che ruolo ha avuto il sostegno a distanza di Energia per i diritti umani nella tua infanzia e adolescenza?
Mi ha aiutato molto durante il mio percorso di studi dalle elementari fino all’università. Sono ancora in contatto con la famiglia italiana che mi ha supportato per molti anni, permettendomi di pagare le rette scolastiche, il trasporto e il materiale didattico. Hanno avuto un ruolo fondamentale nel garantirmi la continuità degli studi, che non è per niente scontata in Africa. Senza di loro, non avrei potuto raggiungere i miei obiettivi formativi, come la laurea magistrale in economia e management. Tanti altri bambini di Pikine e dei villaggi di Ndiadiane, Sossop e Tataguine ricevono il sostegno a distanza di Energia, che ha un ruolo molto importante, in particolare nell’ambito dell’istruzione e della salute. Mi auguro che si continui a lungo a dare opportunità ai nostri bambini e ragazzi con questa modalità.

Perché hai deciso di collaborare come volontario con Energia per i diritti umani?
In primo luogo perché ho beneficiato del sostegno a distanza e ho verificato in prima persona l’efficacia del lavoro di Energia per le nostre comunità. Mi sono detto che anche io avrei potuto mettere a frutto la mia esperienza con Energia e le mie capacità per dare un contributo. Siamo prima di tutto noi senegalesi a doverci impegnare nel sociale sul nostro territorio, a prescindere dall’intervento degli occidentali. Sta di fatto che i volontari italiani, con la loro esperienza nella cooperazione, mi hanno permesso di acquisire nuove competenze per mettermi al servizio del mio popolo.

Quali sono le tue attività come vicepresidente di Énergie pour les droits de l’homme?
Mi occupo di vari progetti. Prima di tutto sono il responsabile del programma di Sostegno a distanza a Pikine. L’anno scorso ho collaborato all’organizzazione della Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza in Senegal. Sono inoltre tra i coordinatori delle campagne Stop Malaria e Stop Coronavirus.

Cosa pensi della partnership tra Energia Italia et Énergie Sénégal e del suo futuro?
Penso che sia un’ottima collaborazione che ha permesso di migliorare le condizioni di vita di molte persone a Pikine e nei villaggi. In questa fase stiamo ampliando le attività a Keur Massar, Yeumbeul (periferia di Dakar, N.d.R.), Thies e Saint Louis. Questa partnership è basata su un interscambio paritario tra persone di diversa provenienza e cultura, con la consapevolezza che siamo tutti esseri umani, a prescindere dal colore della pelle. L’incontro con i volontari italiani ci permette di confrontarci sulle nostre conoscenze ed esperienze, per lavorare al meglio a sostegno del popolo senegalese. Si tratta di attività che Energia porta avanti da ormai quindici anni in ambito economico, scolastico e sanitario.
Per il futuro l’obiettivo è coinvolgere i giovani cresciuti con Energia nella realizzazione di nuove iniziative, che siano sempre più utili ed efficaci nel supportare i nostri concittadini, in particolare i bambini. Questo processo è già in atto, basti pensare alla campagna Stop Coronavirus. Decine di volontari senegalesi hanno portato avanti una sensibilizzazione porta a porta sulla prevenzione del Covid-19. E i risultati ci sono, visto che nelle famiglie coinvolte non si sono ancora registrati contagi (al 27 maggio 2020, N.d.R.). Questo testimonia l’efficacia del partenariato tra Energia per i diritti umani e Énergie pour les droits de l’homme.