Parafrasando una frase di Silo, l’ispiratore dell’umanesimo universalista e della nostra associazione Energia per i diritti umani che rappresento, pronunciata durante il Summit dei Premi Nobel per la Pace a il 11/ 11/ 2009 a Berlino: Una marcia sta nuovamente preparando il suo cammino per attraversare il mondo.

È la Marcia Mondiale per la Pace e la Non Violenza. La terza MM. Una Marcia che partirà il 2 ottobre 2024 dalla Costa Rica e che vi ritornerà dopo circa 100 giorni, dopo aver attraversato il globo, il 5 gennaio 2025.

La Prima di questa Marce fu lanciata durante il Simposio del Centro Mondiale degli Studi Umanisti, nel Parco di Studio e Riflessione di Punta de Vacas Argentina nel novembre 2008, ovvero 15 anni fa, con l’obiettivo di creare consapevolezza riguardo alla pericolosa situazione mondiale in cui ci si trovava, contraddistinta dalla elevata probabilità di conflitto nucleare, dalla sfrenata corsa agli armamenti e dall’occupazione militare violenta dei territori.

Cosa è successo da allora? Durante questi 15 anni, con alle spalle già 2 MM realizzate, abbiamo ottenuto l’adesione di migliaia di persone, di gruppi pacifisti e non violenti, di varie istituzioni che lavorano per i Diritti Umani, e di personalità del mondo della scienza, della cultura e della politica sensibili all’urgenza del momento.

Cosa altro…? In questi anni ha anche preso forma il Trattato di proibizione delle armi nucleari adottato dall’ONU nel 2017 ed entrato in vigore nel 2021 (con la ratifica dei primi 50 nazioni  oggi 69). Trattato cui la 2MM ha dato grande impulso ma che dovrà ancora percorrere molta strada prima di essere accolta dai paesi detentori di armi nucleari, tra cui l’Italia.

Cosa dicemmo allora della situazione sociale e politica?
“La situazione attuale è critica in tutto il mondo ed è caratterizzata da povertà endemica in vaste regioni, da conflitti culturali e da violenza e discriminazione che contaminano la vita quotidiana di ampie fasce della popolazione. Attualmente ci sono conflitti armati in molteplici punti e contemporaneamente una profonda crisi del sistema finanziario internazionale. A tutto ciò si aggiunge la crescente minaccia nucleare, che è, in definitiva, la massima urgenza del momento attuale. Questa è una situazione di estrema complessità. Agli interessi irresponsabili delle potenze nucleari e alla follia dei gruppi violenti con possibile accesso a materiale nucleare di dimensioni ridotte, dobbiamo aggiungere il rischio di incidenti che potrebbero innescare un conflitto devastante.
Tutto ciò NON  è una somma di crisi particolari, ma l’immagine che evidenzia il fallimento globale di un sistema il cui metodo d’azione è la violenza e il cui valore centrale è il denaro.”

Dopo 15 anni queste parole e preoccupazioni sono ancora attuali… Molti pessimisti dicono anzi che la situazione sia addirittura peggiorata e che siamo incamminati senza possibilità di ritorno verso la fine della nostra civiltà. Gli stessi pessimisti tendono a denigrare l’azione nonviolenta, sostenendo che nulla può essere fatto, al di là della retorica, di fronte ai “veri” poteri che decidono le sorti del mondo.

Al contrario, per fortuna, ci cono gli ottimisti che intravedono:

  • una crescente richiesta dei popoli di pace sia interna ed esterna;
  • una nuova sensibilità in una larga frangia di giovani che comprendono la necessità di impegnarsi in prima persona per un cambiamento sociale e personale;
  • l’aprirsi di un nuovo sguardo che include tutti gli esseri umani (immersi in un ambiente naturale indispensabile) come passeggeri in viaggio su una comune nave spaziale chiamata Terra.

E l’elenco potrebbe continuare…

E’ certo che di strada da percorrere ce ne sia ancora molta per superare la violenza sociale e personale. Dobbiamo ancora intraprendere sentieri inesplorati per l’uomo e che ci porteranno nei prossimi anni:

  1. al disarmo nucleare mondiale;
  2. al ritiro delle truppe invasore dai territori occupati;
  3. alla riduzione progressiva e proporzionale degli armamenti di distruzione di massa;
  4. alla firma di trattati di non aggressione tra i paesi;
  5. alla rinuncia dei governi all’uso della guerra come mezzo per risolvere i conflitti;
  6. al riconoscimento dell’obiezione di coscienza alla guerra come diritto universale.

E’ ora urgente di creare consapevolezza per la Pace e il disarmo. Ma è anche necessario risvegliare la coscienza della Nonviolenza Attiva, che ci permetta di respingere non solo la violenza fisica, ma anche ogni forma di violenza economica, razziale, psicologica, religiosa e di genere. Naturalmente, aspiriamo che questa nuova sensibilità possa radicarsi e sconvolgere le strutture sociali, aprendo la strada alla futura Nazione Umana Universale.

La Marcia Mondiale fa appello a tutte le persone affinché uniscano le forze e assumano la responsabilità di cambiare il mondo, superando la violenza personale e portando questo messaggio alle persone che hanno intorno.

Non abbiamo bisogno né di eroi, né di personaggi con particolari poteri mediatici o economici…  Abbiamo bisogno di organizzare quelle persone, che oggi sono l’avanguardia del nuovo mondo che arriverà, che in prima persona decideranno di creare marce, festival, forum, conferenze e altri eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza della Pace e della Nonviolenza. E, se questa azione verrà portata avanti in tutti gli angoli della terra, allora i risultati arriveranno molto oltre dove la nostra fantasia possa spingersi oggi.

Credo che questa sia l’epoca in cui l’essere umano comune debba finalmente lasciar cadere il manto di pessimismo dalle proprie spalle e godersi la spregiudicatezza di immaginarsi costruttore dei propri sogni e di un nuovo mondo. I sogni nel cassetto fanno solo la muffa.
Il mondo, questa società, è la sommatoria delle nostre azioni; non è indifferente quello che ognuno di noi deciderà di fare da ora.

Il principio morale di un mondo nonviolento è: “Tratta gli altri come vorresti essere trattato tu”. Questo principio, anche conosciuto in molte civiltà come regola Aurea, dovrà essere la base su cui costruire la nazione umana universale.

Bene, ecco da dove possiamo cominciare da subito a costruire il nuovo mondo. Chiediamoci: come vorremmo essere trattati dagli altri e poi andiamo nel mondo a portare per primi questa attitudine. I cambiamenti iniziano dalle piccole cose. Iniziamo a trattare chi ci circonda nello stesso modo in cui vorremo ci trattassero. Vedrete che non sarà facile.

Come diciamo sempre la MM è un duplice percorso: un percorso nel mondo esterno ma anche e necessariamente un percorso interno di presa di coscienza della violenza che per primi esercitiamo e subiamo ogni giorno. Nulla potrà essere fatto senza prima cercare la pace in noi stessi e, nello stesso tempo, un ambiente progressivamente libero dalle varie forme di violenza sarà la miglior condizione per imparare a liberarci della violenza che è in ogni nostro comportamento. Il mondo interno ed esterno sono un oggetto unico ed indissolubile.

Concludo con un invito:
Costruite con noi questa Marcia e aiutateci a moltiplicarne gli effetti!
Entrate a far parte del comitato promotore della 3MM.

Grazie,
Marco Inglessis
Presidente Energia per i Diritti Umani APS