Il primo campo estivo organizzato a Pikine Est. Finanziato da Pino Torinese e realizzato con la collaborazione di Energia per i diritti umani e il comune di Pikine Est.
Il campo estivo è nato dall’entusiasmo dei collaboratori locali di Energia per i Diritti Umani, con l’idea di offrire uno spazio sicuro e lontano dai pericoli della strada ai bambini e agli adolescenti di Pikine. Sulla scia della partecipazione e dell’interesse per le attività proposte durante l’anno (lezioni di pallavolo e basket) si è pensato di replicare l’esperienza e intensificarla tra agosto e settembre 2022.
Il campo si è tenuto per sei settimane, ogni lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì, nel pomeriggio. Le prime riunioni sono servite per organizzare i ruoli delle persone coinvolte e i materiali necessari, al fine di proporre un’attività che fosse davvero costruttiva, uno spazio reale di apprendimento, aggregazione e socializzazione. Vi hanno partecipato 5 tra animatori e animatrici senegalesi formati per tenere corsi sportivi, e 4 volontari italiani del servizio civile, sotto la supervisione di Coumba Diopp (responsabile del coordinamento del progetto).
La partecipazione si è subito mostrata grande, nonostante il poco tempo impiegato per organizzare le cose. Non è servito altro che spargere la voce per veder accorrere fin dal primo giorno grandi e piccini.
Generalmente, dopo il riscaldamento iniziale si passava alla pallavolo, poco praticata e conosciuta in Senegal, e per questo meno apprezzata del basket. Con il tempo, però, in molti si sono appassionati e, durante le pause, non sono mancate agguerrite partite tra ragazzi e animatori (spesso vinte dai primi). L’inizio del corso di basket era invece il momento più atteso, nonostante il caldo e la stanchezza dovuta alle due ore di gioco precedenti.
Si è cercato di entusiasmare tutte e tutti con partite e piccoli tornei, esercizi in gruppi diversificati per età, stretching finale, ma anche coinvolgendo adolescenti e più piccini alla pulizia del campo e dell’area circostante. Il tema della salvaguardia ambientale è poco sentito nel Paese; la plastica ricopre la maggior parte delle strade, e il cortile dove si è svolto il campo non fa(ceva) eccezione. Il nostro proposito è quello di proporre tali attività più spesso e in maniera più strutturata, anticipando alla semplice raccolta della spazzatura una breve sensibilizzazione sull’argomento.
Le difficoltà non sono mancate – tra carenza di scarpe da ginnastica, la poca comunicazione con i genitori (chi si presentava non era ogni giorno lo stesso, e ciò rendeva complessa la gestione delle squadre), e le piogge estive e il caldo afoso che si alternavano e hanno messo ciascuno/a a dura prova. Eppure l’entusiasmo non è mai venuto meno, sia da parte dei più piccoli che per la prima volta si sono trovati in un terreno del tutto nuovo (in strada lo sport praticato è tipicamente il calcio), che da parte dei più grandi, che hanno aiutato i bimbi, gli animatori e i volontari.
È stata una sfida anche avere un registro delle presenze, che ha evidenziato una tendenza interessante. Mentre inizialmente la partecipazione era prevalentemente maschile, con il passare delle settimane si è arrivati alla condizione opposta, con un maggior numero di ragazze, e una adesione più costante. Raramente le donne sono coinvolte in attività del genere, dato il tempo dedicato, fin da giovanissime, ai lavori domestici e alla cura dei familiari. Per questo motivo, lo consideriamo un bel successo.
Il campo estivo si è concluso con una grande festa. Ai bambini è stato consegnato un attestato di partecipazione, per riconoscere la loro costanza e il loro impegno. È fondamentale, soprattutto per i più piccoli, lasciare un messaggio che prenda la forma di qualcosa di concreto e tangibile, che possa essere portato a casa e mostrato ai genitori con soddisfazione e orgoglio. Inoltre, essendo ormai prossimi all’apertura delle scuole, ognuno/a ha ricevuto un astuccio con gomma e matita, con l’augurio di trascorrere un buon anno accademico e di rivedersi presto sul campo!
La cosa più importante è stata sentire tutti felici di partecipare, non vedendo l’ora di ripetere l’esperienza. Anche i genitori si sono detti contenti dell’iniziativa.
Per concludere: l’esperimento è stato complesso, motivante, motivato, fortemente partecipato dagli attori coinvolti, e ci auguriamo non sia che l’inizio… Non si tratta soltanto di proporre attività sane, ma di favorire la socializzazione in uno spazio sicuro, sotto uno sguardo adulto ed attento. Il rispetto dei compagni e delle compagne, degli animatori, delle regole, dei materiali che appartengono alla collettività e a cui ognuno deve fare attenzione, questo è quanto non è possibile apprendere in strada ed è stato l’obiettivo perseguito dal progetto.