Gerusalemme contesa

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Di tanto in tanto Gerusalemme è al centro della cronaca, per più in occasione di uccisioni, attentati terroristici o tensioni tra israeliani e palestinesi. Meno clamore suscitano invece una serie di eventi minuti legati all’uso e al controllo del suolo (l’esproprio di un terreno, la negazione di un permesso di edificazione, la demolizione di un’abitazione). Per quanto tali eventi possano sembrare in sé, singolarmente, poco significativi, rappresentano tuttavia il cuore dello scontro israelo-palestinese: cumulati nel tempo e nello spazio stanno infatti cambiando radicalmente la situazione del conflitto sul campo. Lo spazio urbano è in questo senso sia la posta in gioco sia lo strumento principale della contesa per la Città Santa; l’obiettivo è quello di dominare fisicamente Gerusalemme, poiché chiunque domini fisicamente la città è in grado di determinarne il destino. Il libro esplora la dimensione spaziale del conflitto israelo-palestinese a Gerusalemme, concentrandosi sulle principali politiche urbane israeliane (e sulle trasformazioni territoriali ad esse connesse) che, in anni recenti, hanno ridisegnato la struttura fisica della città, sottolineandone la natura politicamente orientata in funzione del conflitto e mettendo in evidenza la stretta relazione tra controllo dello spazio e dinamiche di potere.

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