Mamma Demmechesc

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Vita quotidiana in una famiglia, mista irregolare, in Mamma Demmechesc troviamo le vicende di razzismo, di segregazione e le grandi incertezze che hanno segnato l’infanzia dell’autore nella colonia italiana in Eritrea. Nella narrazione si ritrovano tutti gli aspetti dello sfruttamento coloniale, il ghetto meticcio di Asmara, il lavoro nero, anche minorile, visti dal protagonista che racconta con quel principio di realtà che ha imparato fin da bambino. La crisi dimenticata, il dramma, la violenza, la crudeltà dell’epoca sono stemperati dall’ottimismo del bambino, poi ragazzo, poi uomo, protagonista di quel riscatto sociale che riuscirà a raggiungere assieme alla madre e a tutti e sette i fratelli. Nella postfazione la curatrice ripercorre i contorni storici della vicenda coloniale, indaga il contesto delle leggi razziali, delle violenze sulle donne, delle pratiche schiaviste, fino a toccare la rimozione del fenomeno e l’impunità che allora ebbero i protagonisti. Questo libro fa comprendere i valori umani, i valori delle comunità, ci ricorda quanto dietro la narrazione di ogni guerra, persecuzione, colonizzazione, ci sia la storia vera di bambini, donne e uomini.

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