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News ed EventiSenegal

Viaggio della delegazione di Pino Torinese e Chieri in Senegal

By 12 Novembre, 2019Aprile 2nd, 2024No Comments

Toubab!, Toubab!”. Queste parole seguite dal caloroso abbraccio di un grappolo di bambini, sono il primo saluto che la delegazione pinese riceve appena giunta a Pikine Est. I visitatori italiani sono un gruppo eterogeneo formato dal Sindaco Alessandra Tosi, da Anna, referente del progetto, da cinque giovani della consulta giovanile pinese, da quattro allenatori di basket e pallavolo e da tre amici della città di Chieri. Il loro viaggio è la fase conclusiva del secondo anno del progetto che vede legati i comuni di Pino Torinese e di Pikine Est da un rapporto di partenariato, nell’ambito di un progetto di cooperazione decentrata finanziato dalla Regione Piemonte. Nel primo anno di questo percorso il comune di Pino Torinese aveva affiancato il corrispettivo senegalese principalmente nella creazione della biblioteca locale. Il rapporto tra le due comunità si è fatto, poi, col tempo sempre più stretto e ha portato, nel secondo anno di progetto, alla scelta di finanziare la costruzione di una piastra sportiva polifunzionale, situata nel cortile di una delle scuole di Pikine. E proprio il tema dello sport, infatti, è stato uno dei punti focali della missione della delegazione pinese in Senegal, che, tra i suoi obiettivi, si è posta quello della formazione di un gruppo di animatori sportivi locali, i quali potessero, in seguito, proporre attività sportive per i bambini del quartiere.

Alle attività del progetto sportivo si sono, inoltre, intrecciate quelle relative alla seconda finalità della missione, riguardanti il tema dei rifiuti. Il proposito che la delegazione pinese si era posta era uno studio di fattibilità nell’ottica della creazione di una start-up che si occupasse del riciclaggio della plastica a Pikine.

Perciò, mentre sulla piastra polifunzionale bambini e animatori, Italiani e Senegalesi, imparavano gli uni dagli altri a conoscersi e scoprivano che con un pallone in mano erano in grado di superare tutte le differenze e di capirsi nonostante non parlassero la stessa lingua, alcuni membri della delegazione, accompagnati da membri dell’amministrazione comunale di Pikine, cercavano di approcciarsi al complicato tema della gestione dei rifiuti a Pikine e in generale nella regione di Dakar. Prima tappa di questo percorso è stata una visita a alla discarica di Malika, la più grande discarica dell’Africa occidentale. A questa visita sono seguiti numerosi incontri, nell’ottica di conoscere e approfondire il più possibile la problematica e di incontrare le varie realtà che sul territorio si occupano di questo tema. Punto importante di questa parte della missione è stato l’incontro con l’azienda “Pro-plast” e la visita alle due fabbriche che questa gestisce, che si occupano di raccogliere, trasformare e rivendere la plastica ad aziende che sono in grado di utilizzare il materiale per la creazione di nuovi prodotti in plastica riciclata.

La terza anima del progetto è stata infine relativa alla conoscenza della realtà pikinese in generale, attraverso un bel momento di incontro e scambio con alcuni giovani della città, e, in particolare, delle attività portate avanti da Energia per i Diritti Umani: i giovani della delegazione, infatti, hanno avuto modo di partecipare ad alcuni momenti delle lezioni dell’asilo al Keur Marietou, di incontrare le donne che si occupano della lavorazione dei cereali e della sartoria e di assistere al corso di alfabetizzazione per le donne e alle lezioni di informatica.

Parte importante dell’esperienza vissuta in Senegal, infine, è stata la possibilità di visitare alcuni luoghi della zona circostante: realtà molto diverse da Pikine, ma ad essa, in qualche modo, interconnesse. Visitare i villaggi, innanzitutto, ha aiutato a capire da dove provengano i molti migranti interni che affollano la periferia urbana di Dakar, mentre vedere Goree e alcune zone del centro della stessa Dakar ha permesso di riflettere sulle profonde contraddizioni e sulle diverse velocità di sviluppo che vive questo paese.

di Marta Caselle

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